Well, here's her advice about Turin

Se siete a Torino per un week end, allora vi consiglio di leggere, con attenzione, il post che ha scritto per me la mia cara amica Simona.

Sicula, trapiantata al "Norde", ci fa venire voglia di trasferisci con lei.

Bellezza rara, amante della buona cucina, non è una blogger, ma è stata la prima capace a influenzarmi. 

Sono sicura lo farà anche con voi.




Torino, prima capitale d’Italia. Ricordata da molti come un luogo freddo, austero, ingrigito dai fumi dell’industrializzazione dalla fine del XIX secolo.
Potrei affermare con certezza che quella città non esista più.

Da quando mi sono trasferita a Torino, una delle frasi ricorrenti giunta alle mie orecchie è stata “E’ cambiato tutto dal 2006”. Effettivamente pare che le Olimpiadi invernali del 2006 siano state per questa città un’àncora di salvezza, la spinta giusta per mostrare il suo vero volto o quanto meno per permettere ai torinesi di raccontare una Torino diversa da quella nota ai più.
Molti quartieri sono stati riqualificati e questo ha permesso di creare tantissimi luoghi d’incontro che tutti, torinesi e non, amano frequentare.

Uno dei quartieri preferiti dai giovani è San Salvario, multietnico e centralissimo, capace di offrire qualsiasi tipo di intrattenimento e con un’ottima proposta culinaria.
In alternativa, il Quadrilatero Romano permette di mangiare, bere e passeggiare in un contesto un po’ più ricercato, senza mai trascurare l’importanza della commistione tra popoli, culture ed etnie. In fondo la forza di Torino è proprio questa, può accontentare tutti e mai deludere nessuno!

Entrando nel vivo dei ristoranti/locali che ho personalmente provato e che vi suggerisco partiamo da Poormanger







Chicca tutta torinese, con grande invidia dei miei amici milanesi, propone patate farcite in versione gourmet. La piccolissima sede storica in via Maria Vittoria è stata sostituita da un locale, sempre nella stessa via, ma molto più grande. Di recente si è aggiunto anche il locale in Piazza Palazzo di Città (piazza del municipio). Insomma i giovani proprietari hanno avuto successo, probabilmente perché gli ingredienti sono sempre di grande qualità. Provate ad immaginare una jacket potato, sostituendo le classiche farciture anglosassoni con materie prime italiane di alta qualità. Il menù propone tantissimi abbinamenti diversi, anche per vegetariani, offrendo delle vere e proprie opere d’arte a meno di 10 euro.

Per gli amanti della pizza, credo il 99,9% della popolazione mondiale, suggerisco due diversi locali per soddisfare sia chi la vuole alta che chi la vuole bassa. In San Salvario, Cammafàè una tipica pizzeria napoletana, quindi propone pizza con bordo alto e farciture semplici ma gustose. Non è possibile prenotare e tendono a sollecitare i clienti a lasciare il tavolo una volta consumato l’amaro. Tuttavia, nonostante i ritmi frenetici, ho sempre trascorso delle piacevoli serate e soprattutto gustato dell’ottima pizza. Per chi invece vede la pizza come street food, capace di appagare il palato indipendentemente dalla location, allora il posto giusto è BarbarouxPizza. Nei pressi di Piazza Castello, quindi centralissimo, in un ambiente molto informale, quasi spartano potrete mangiare un’ottima pizza sottile ma croccante, carica di condimenti ed assolutamente ottima!

Come spesso accade nelle grandi città, anche se non affacciate sul mare, il pesce di ottima qualità non manca. Il mercato di Porta Palazzo, il più grande mercato all’aperto d’Europa ha tantissimi banchi che vendono pesce fresco da cui si riforniscono gran parte dei locali di Torino. La Pescheria Gallina, da quattro generazioni e 130 anni si trova al banco numero 2 del mercato del pesce di Porta Palazzo. Nel locale annesso propone pochi piatti (di solito 5) molto ben eseguiti e abbondanti nelle porzioni, al costo fisso di 15 euro inclusi vino e focaccia. Il servizio è fai da te e l’acqua è alla spina, un posto senza fronzoli che punta tutto sul cibo.



Uno dei primi posti in cui sono stata grazie ai colleghi torinesi, è È cucina. Un ristorante particolare perché non si può fare una scelta dei piatti alla carta, bensì bisogna affidarsi alle volontà dei cuochi. A cena funziona così, si deve scegliere il percorso da intraprendere tra carne, pesce o vegetariano. Ciascun percorso è fatto da 4 portate, di cui 3 principali e un piatto conclusivo (dolce o frutta). I piatti sono totalmente sconosciuti fin quando non vengono serviti e provare ad estorcere informazioni ai camerieri è totalmente inutile. Insomma una formula diversa che permette di godersi la serata con il piacere della scoperta di ogni portata, l’unica cosa che bisogna ricordare è di comunicare eventuali allergie o ingredienti totalmente sgraditi.




Prima di consigliare l’ultimo ristorante, quello di cucina tipica piemontese ricca di pietanze a base di carne, essendo io stessa vegetariana ne approfitto per suggerire il ristorante Orto già salsamentario. Ristorante vegano e crudista, situato dietro la Gran Madre, capace di convincere anche i commensali più scettici come mio marito. Devo ammettere che la prima volta sono andata perché ha partecipato al programma 4 Ristoranti, in realtà è stata una grande scoperta. A mio dire il grande merito di questo ristorante è quello di proporre piatti estremamente gustosi e belli da vedere, utilizzando in gran parte ingredienti “normali” che tutti noi conosciamo. Lo consiglio vivamente a chi vuole avvicinarsi ad cucina appagante e salutare in un ambiente molto intimo e familiare.

Infine non posso non menzionare i ristoranti di cucina tipica piemontese, ovviamente a Torino ce ne sono tantissimi per cui non mi resta che elencare tutti quelli che ho provato e che mi sento di consigliare:
Le Vitel Ettonè, 
Osteria La Capannina, 
L’Acino, 
Bruschetteria Pautasso, 
Osteria degli Ottoni, 
Salumerie Falchero, 
La Piola Sabauda, 
Scannabue Cafè Restaurant 

ed infine fuori Torino Casa Format (costa un po' ma ne vale la pena!). Non resta che sceglierne uno e lasciarsi conquistare da tartare di fassona, vitello tonnato, acciughe al verde, bagna cauda, flan con fonduta, tajarin 36 tuorli al ragù o al tartufo, agnolotti, plin al sugo d’arrosto, brasati, fritto misto alla piemontese, gnocchi al castelmagno, lingua, torta di nocciole, bunet, tarte tatin etc…..



Resta il fatto che il posto dove si mangia meglio è a casa sua!!!!!
in allegato foto di una colazione preparata esclusivamente da lei ( tranne i cannoli comprati a Milano da ammù)





 Grazie Simi




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